Cahier de doléance (3… 4… poesie) (non è un gioco ma può continuare)

Dicono che la polizia si spartisca la cocaina
ma questo non si può dire
dicono che la polizia ti gonfi [di botte]
se sei straniero
o [che] ti perseguiti
se hai i capelli lunghi o se sospetta
che hai fumato
ma (e) intanto si spartiscono la cocaina
Tante cose non si possono dire ma questa
E’ soltanto una poesia

Carlo Bordini

Dicono che un criminale si spartisca i poteri
ma questo non si può dire
dicono che il Parlamento sia gonfio [di manigoldi]
ma noi siamo rimasti stranieri
estranei o perseguitati [abbandonati]
con desiderio d’amore sebbene sospettiamo
che sia il caso di andarsene [per sempre] talvolta
ma (e) intanto si spartiscono le nostre abitudini
Tante cose non si possono dire ma questa
E’ soltanto una poesia

Luca Sossella

Dicono che chi è al potere si spartisca la Storia
il cibo l’acqua il lusso la vita [stessa]
ma questo non si può dire e se lo dici
è uguale [e] diventi subito fantasma
straniero clandestino perseguitato
e [senz’acqua]
intanto si spartiscono la nostra vita e la nostra
morte
Tante cose non si possono dire ma (e) questa
E’ soltanto una poesia

Beppe Sebaste

Dicono che i poeti si spartiscono la bellezza
ma questo non si può dire
perché ne rimane comunque tanta
(e) loro restano comunque affamati da morire
stranieri clandestini perseguitati
e per le strade vedi solo polizia
criminali ammantati di poteri
manifesti gonfi di merci e manigoldi
clandestini (senza terra)
capelli lunghi e fumati
Tante cose non si possono vedere ma questa
E’ (soltanto) una poesia

Anna Mallamo

5 commenti

  1. grazie olivier… questo gioco che non è un gioco potrebbe davvero continuare, così come si potrebbe fare uscire questo Cahier…d’altra parte, mi chiedo (e vi chuedo) quante e quali sono le cose che non s psosono dire, e se non sia in atto già da tempo, non solo una censura generica (è ovvio; basti vedereil divieto di pubblicare le intercettazioni, pena l’arresto dei gornalisti), ma una censura che limita sempre di più la stessa letteratura, snaturandone la natura. e quando si controlla la letteratura (immaginatevi, per esempio, l’obbligo di aggiungere una bibliografia delle fonti, e un apparato di “note”, a gomorra di saviano), quando si stringe il controllo sulla letteratura, allora è vero che si tratta (guarda caso anche in senso etimologico), di “dittatura”. cmnque sia, io sto scrivendo su questi temi una specie di breve saggio, e chiunque può darmi delle dritte in merito. grazie.beppe sebaste

  2. Dicevano che non era pericoloso quello che conduceva il popolo affinché i treni arrivassero in orarioDicevano fuori dall’Italia che c’era un folcloreCamicie nere e passo romanoNel bel paesedei gondolieri del bel cantodella brava gentedei telefoni bianchiQuando Matteotti è mortoSparato e trascinato a morte dietro una macchinaHanno detto sono cose che succedonoogni tantopurtroppoPurtroppola politica può essere cosinel paese di Machiavellidi Guicciardinie di MussoliniDicevano che i morti dell’Etiopia erano solo neriqueste battaglie delle false battagliequasi per riderei neri non sono bianchile colonie non sono l’Europal’Italia è l’Italiail bel paese dei gondolieri del bel cantodella brava gentedei telefoni bianchiLo dicevano anche delle leggi razzialierano per ridereuna barzellettanon potevano durareAnche certi ebrei dicevano cosìDicevano che la guerra di Spagna interessava gli SpagnoliI Sudeti interessavano i Cechi In Polonia c’erano i PolacchiIn Germania i nazistiIl mondo andava cosìQuando hanno detto che sei milioni di ebreiinteressavanol’umanità interaEra veroSìMa era già troppo tardiErano tutti mortiDicono che non è fascista chi compra l’informazioneUn fascista, si sa, esce di casa col manganello e l’olio di ricinoDicono che non è fascista chi dice che bisogna picchiare le giovani professoresse mentre vanno in manifestazione per difendere il loro lavoroE solo un vecchio pazzo irresponsabile e buffo quello che parla cosìChi se ne frega che sia anche un senatore a vitadi una repubblica democratica fondata sul lavoroda più di sessant’anni Non è fascista quello che dice che le donne italiane sono così belle nel bel paesedei gondolieri del bel cantodella brava gentedei cellulariche lo stupromagarisi può capireNon è fascista chi pensa che gli stranieri debbono pagare per lavorareNon è fascista chi pensa che un medico ha il dovere morale di denunciare un ammalato in situazione irregolare Non è fascista quello che pensa che a Salò c’erano anche dei patriotiche uccidevano gli ebreiNo, non è fascistaDicono a un uomo di sinistra, anche se dice io non sono di sinistravi giuro sono solo un riformistaperdonatemi si sono anche un po antifascistaè un vecchia tradizionesiamo così noi democraticici ricordiamo ogni tanto della storiadel nostro paeseche ogni tantotanti anni fafu bruttinadicono a quest’uomo che rinunciache dice vi giuro non sono di sinistraanche voi non siete più fascistivoi andate in Israelegli Ebrei non sono più i vostri nemicisolo gli zingarii nerigli arabigli albanesii rumeninon siete fascistiio non sono di sinistradiciamo cosisiamo in pace adessosiamo in democraziadicono quelli che non sono fascistidicono tu sei uno stalinista sì tu sei uno stalinistatutto lo stessouno di sinistra è per forza unostalinistal’abbiamo detto lo ripetiamoabbiamo comprato l’informazioneanche per questotuseiil PericoloRossoanche se di rosso, oggi, in Italiace n’è solo un po sulla bandierae sulle macchine FerrariTante cose non si possono dire ma questaE’ soltanto una poesiaOlivier Favier 14 febbraio 2009

  3. dicono chedicono per non diretante cosee questa non è una poesiaciao beppepiumalarga

  4. Dicono che Cesare Battisti sia un mostro a tre teste [da mozzare]Dicono che se metti in dubbio l’opinione comune sei un pericoloso sovversivo [da annientare]Dicono che viviamo in un paese libero e democratico [da amare]Dicono che purtoppo le cose vanno male perchè c’è la crisi [da pagare]Tante cose si devono dire e questa non è una poesia…Hasta SiemprePablo

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