
Come scrivo i miei quadri
(…)
le cose e le ombre – i colori le stelle i fiori le forme tutto –
sono inseparabili da tracce, segni
scrittura che non sarà mai letta, o mai letta interamente
che anzi deve rimanere illeggibile
salvo essere vista come pura lingua
lingua che attesta se stessa
significanti che testimoniano l’umano tempo e fare
che si protendono e s’offrono a una trascendenza
(trans, scando)
che dia loro significato
– solo in questo processo che è un cammino
ascesa e attraversamento, un lento trascendere
una sempre rinviabile epifania
quei segni diventano
parole –
pura lingua il cui essere e senso è nell’offrire
offrirsi all’istante miracoloso in cui
il segno denudandosi nel suo apparire
si espone e diventa significato
Dire che si veste di ciò che lo denuda
e si invera nella
Lode (preghiera)
Dare e darsi
in colore, segno, scrittura
come la formica che si arrampica
sul monte lentamente
(virgola),
lentamente
la formica che si arrampica
sul vulcano dell’haiku
che non è mai
spento
(Questa dichiarazione, nata per accompagnare i miei quadri scritti e fotografata il 22 marzo del 2013, verrà letta alla Libera Occupazione Poetica che si svolgerà il 21 marzo 2015 (sabato) presso Unione culturale Franco Antonicelli, via Cesare Battisti, 4b Torino, organizzata da Andrea Inglese, Francsco Forlani e il collettivo Sparajuri – col patrocinio del Salone Internazionale del Libro di Torino)
