Non credo che le cronache politiche italiane di questi ultimi tempi abbiano guardato dal buco della serratura. Stupisce al contrario che nessuno abbia descritto quanto da parecchio tempo è nascosto dalla sua evidenza, ovvero il carattere della cortigianeria in Italia e il fenomeno antropologico delle escort, insieme ragazze-immagine e prostitute di lusso. Che cosa sia una “escort” – in sintesi, una “amante comoda” che puoi esibire anche a cena o a un congresso – lo spiega con grazia ironica e iperreale semplicità una delle più famose escort italiane (ma di origini ungheresi) in un recente libro: Come fare del bene agli uomini. Sottotitolo: Vita e consigli di una cortigiana perfetta. E’ uscito un po’ in sordina da Einaudi Stile Libero, vuoi per la sgradevolezza di una descrizione così diretta, vuoi per l’autoreferenzialità del racconto che sconfina nell’autopromozione; vuoi anche, forse, per un subliminale pudore, essendo l’“utilizzatore finale” (degli utili del libro) lo stesso politico-imprenditore-editore oggi tanto chiacchierato. Eppure credo che questa narrazione sia une delle forme più evidenti di “new italian epic”, per usare la fortunata e discussa formula dei Wu Ming.
Cosa colpisce di questo scarno libretto? Innanzitutto la descrizione antropologica dei tantissimi uomini di potere e di successo che pagano per avere una escort, e che nonostante il considerevole costo e i “regali” extra mantengono la convinzione di averla sedotta e conquistata, che lei cioè con loro “faccia l’amore”, quello vero. Ragion per cui i suoi clienti sono in genere fedeli fino all’innamoramento. Ciò che nella sua illusione rende unico ogni cliente-amante, è esattamente ciò che egli ha in comune con tutti gli altri. Ed ecco il secondo perturbante aspetto, descritto senza alcuna autocensura, del mestiere di Blue Angy, abile e bellissima escort di lusso: la capacità psicologica, quasi romanzesca, di indossare ogni volta la vita degli altri, di ogni cliente; di farlo sentire effettivamente e interamente amato, coccolato, contenuto, contento. Non che sia così difficile, spiega l’autrice: l’antologia dei desideri dei suoi clienti-amanti italiani è assai banale. E, una volta placati, confessa che con i clienti lei ama soprattutto parlare, come in un salotto o una sala d’attesa.
Storia di una moderna cortigiana alle prese coi desideri e illusioni degli altri ricchi cortigiani, il libro è costellato di considerazioni sotto traccia, tra ironia e understatement, sui paradossi del maschio italiano, quasi sempre sposato con figli, che nega a letto con Blue Angy di tradire la propria moglie, affermando beninteso di amarla. Tra una Moll Flanders di De Foe in salsa post-moderna e un cinepattone alla Boldi-De Sica trasformato in documentario, il libro disegna il mondo delle relazioni sessuali e sociali di cui ville in Sardegna e palazzi romani sono solo delle punte d’iceberg. Ma escono anche alcuni tratti del narcisismo del Potere oggi intinto di belletti, sorrisi&canzoni, culto di sé, e attraversato da quel mito ossessivo che Marco Belpoliti ha già analizzato nel libro Il corpo del capo (Guanda): il fantasma dell’immunità dalla morte. Come se la morte fosse una sfiga che capita agli altri, a chi non ci sta attento o non ha i mezzi (e l’ottimismo) per evitarla. Il geniale Marcel Duchamp rise di questa credenza sulla propria lapide: “Sono sempre gli altri che muoiono”. “Sono sempre gli altri che vanno a puttane”, pensano invece senza ironia i clienti della escort. Convinti che, pur pagandola, lei faccia l’amore con loro perché belli, seducenti, immortali.
(articolo uscito su La Stampa Tuttolibri di oggi, sabato 4 luglio)
Ho letto il libro veramente bello!!
“Sono sempre gli altri che vanno a puttane”
A questo punto sul tema “puttane” consiglio vivamente il libro-documento di Stickyboy “Per Dio e l'Impero” Edizioni Tea, vedrà che la frase riportata sopra si frantuma alla seconda riga del libro. Il genere? New Italian Escort.
xxx
Madame Anais
che miseria questo mondo maschile, beppe, e anche un po' il femminile che ci gira intorno. e poi che noia, son storie vecchie come la terra. l'unica cosa che m'incuriosisce e interessa un po' è il solco che sta tracciando questa specie di nuovo genere letterario su cui si dovrebbe ancor riflettere un po' di più
donatella
che miseria questo mondo maschile
giando