Tra le diverse copertine pensate, una di quelle che preferisco per il mio ultimo (prossimo) libro FALLIRE (Storia con fantasmi) è questo scatto su un particolare di una straordinaria performance di Anish Kapoor, Shooting into the Corner:
È tra le più intime, secondo me, anticipazioni o metafore che potrei darne.
Non manca molto alla “pubblicazione” del “libro” – il ritardo è imputabile alla mia vocazione al perdere tempo – e l’uso delle virgolette è dovuto alla novità dell’esperienza: “pubblicare” nel web, rendere il “libro” acquistabile come e-book, scaricabile dalla piattaforma, salvo decisioni dell’ultima ora, di Amazon, e anche dal mio sito, e spero anche altrove, bypassando, almeno per un tot di tempo (qualche mese) gli editori. Ma vorrei fosse anche acquistabile, on demand, fatto di carta, per i desiderosi di manualità e fisicità (che io sono il primo a capire).
Comunque sia, sarà presto interamente leggibile. Ma senza editori che mi facciano da filtro e da intermediari. Per me è la prima volta, se si esclude – ed era comunque diverso – quando, giovanissimo, io e alcuni amici avevamo fondato una piccola preziosa casa editrice, molto imitata in seguito. Il che mi dà voglia di aprire una parentesi.
Si chiamava Aelia Laelia. Oltre al primo libro mio e di Giorgio Messori (L’ultimo buco nell’acqua: vedi infra, nel sito) pubblicò vari altri libri “impubblicabili” e bellissimi – di Carlo Bordini, di Livia Candiani, di Marco Papa, di Roberto Parpaglioni, di Patrizia Vicinelli, l’ultima raccolta di Amelia Rosselli, il primo libro in italiano di Peter Bichsel, e altri ancora. Impubblicabili, sì: allora lo si diceva tranquillamente, come dire che la sinistra non c’entra niente col governo: la sperimentazione letteraria, ecco, non c’entra(va) niente col catalogo delle case editrici – poi sì, certo, sarebbe (stato) bello se c’entrassero, la sinistra col g0verno e la letteratura con l’editoria… E a volte, sperando o credendo che sia così, si smette e si dimentica di fare da soli, e così via.
Quanto alle motivazioni, o alle idee che giustificano questa mia scelta, le avevo espresse, su questo blog, già mesi fa, qui: https://www.beppesebaste.com/banlieue-o-prateria-virtuale-la-comunita-possibile-della-letteratura-un-annuncio/
A presto?
Sì, a presto.
Io sto comunque scrivendo altro, come sempre.
beppesebaste@beppesebaste.com
mia amata lettrice, mi hai convinto, sarai senz’altro accontentata, vedrai…
un bacio scritto,
beppe
La lettura è per me anarchica, un fatto solitario che per essere di mio gusto deve avere i seguenti minimi requisiti:
1. Silenzio (al più cinguettii o bimbi che giocao sullo sfondo)
2. Comodità (preferibilmente divano, il letto prima di dormire, quasi mai la poltrona, troppo “fissa”…)
3. un libro di carta ( alcuni libri, anche molto belli, letti a video, mi hanno stremata e privata di buona parte del piacere di leggere)
4. un autore che mi consenta di perdermi, di annegare in ciò che scrive
5. sono sicura che c’è ma ora non mi viene
Il tutto per dirti che attendo il tuo prossimo libro, comunque. Però, se sarà e-book, farà una brutta fine: lo stamperò su orrendi fogli A4 perché non voglio proprio leggerti tenendo il computer sulle ginocchia che me le arrostisce.
E poi, giusto per chiudere: mi accorgo che spesso di fa un eccessivo affidamento sulla perenne disponibilità della rete, quasi fosse una sorta di archivio dove puoi ripescare ciò che vuoi quando ti serve.
Dirai, te lo scarichi e lo rileggi quando ti pare, anche fra 5/6 anni.
Manco per niente: ho valanghe di roba salvata in formati word (o excel, etc), oggi illeggibili per via dei software obsoleti non più disponibili.
Mentre, per dire, sto rileggendo in questi giorni Il tamburo di latta letto forse 20 anni, praticamente come nuovo. E pochi mesi fa ho potuto rileggere L’adolescente di Dostoevskij in un’edizione Gli Struzzi (con sopra alcune macchie di caffè), letto così tanto tempo fa da averlo amato d nuovo e forse perfino di più di allora, altri circa 17/20 anni fa.
Potrei se mai suggerirti un’altra strada, che evita i markettari e ti consentirebbe un’edizione “comunitaria” vera: analizza i costi di stampa per una copia a testa ai tuoi followers.
Per me, una la prenoto con spese di spezione a carico.
Se ci stai dentro con le spese, pensa che bello sapere che ogni copia cartacea finirà davvero in mano a uno dei tuoi affezionati “seguaci”.
(sto tentando di avere a mia copia in originale formato cartaceo e toratura limitata, possibilmente con dedica. Ti è chiaro vero?)
mia amata lettrice, mi hai convinto, sarai senz’altro accontentata, vedrai…
un bacio scritto,
beppe