Io lo so perché sì gran pianto di stelle (ma non posso provarlo) – Poesie e memoria per Ustica

   “San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché sì gran pianto / nel concavo cielo sfavilla.”. Così Giovanni Pascoli, oltre un secolo fa, in una poesia che in tanti hanno letto a scuola, X agosto, dedicata al lutto per la morte del padre avvenuta proprio un 10 di agosto, la notte delle stelle che cadono e sfilano spioventi. Una poesia della nostra tradizione che si legge a scuola, e che forse, perché no, avevano nelle orecchie e nella memoria anche i passeggeri piovuti dal cielo quel 27 giugno di trent’anni fa, sul mare di Ustica.

   In questa celebre notte sono tanti gli appuntamenti nelle piazze estive d’Italia. Ma ce n’è uno speciale che riporta la pioggia di stelle nell’alveo propriamente della memoria e della poesia, che da sempre ne è la lingua. E’ la serata a chiusura di una serie di manifestazioni artistiche e civili di altissimo profilo per il trentennale della tragedia di Ustica (un “atto di guerra in tempo di pace”, recita la sentenza), che si svolge a Bologna nel Giardino della Memoria, ovvero il piazzale antistante il Museo per la Memoria di Ustica. Incrociando Pascoli con Pasolini, vorrei dire: Io lo so perché sì gran pianto di stelle, ma non posso provarlo. Memoria e poesia, si sa, sono inesauribili. Tanto più qui, in un luogo deputato al ricordo, un ricordo palpitante come le luci che si accendono nell’ultimo frammento di vita dei passeggeri di quell’aereo Itavia che precipitò trent’anni fa, come evoca e mostra la magnifica installazione permanente di Christan Boltanski intorno alla carcassa rimontata come un puzzle dell’aereo, mentre tuttora incompleti restano il puzzle della verità su quell’evento, e il bisogno di verità e di giustizia.
   A chiusura quindi dell’intenso cartellone bolognese “Arte. Fiore della Memoria”, dopo eventi quali il concerto dell’ultima composizione di Karlheinz Stockhausen e l’installazione di Flavio Favelli, il 10 agosto ci sarà la Notte di San Lorenzo, serata di poesia e musica di qualità altissima (musicisti e attori di diverse culture e nazionalità), attraverso testi di autori come Mariangela Gualtieri, Gregorio Scalise, Marco Baliani, Emma Dante. La regia della serata è di Cristina Valenti, direttrice artistica della rassegna con Daria Bonfietti e Andrea Benetti dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica: sarà un modo per riguardare il cielo, dicono, drammaticamente evocato dalla memoria della Strage di Ustica, come inesauribile serbatoio di memoria poetica ed eterno riflesso della vicenda umana. Intrecciati attorno al tema comune della memoria, i brani scelti dagli attori si snoderanno idealmente a partire dai versi di Giovanni Pascoli che ispirano la serata, per evocare memorie diverse, appartenenti alla nostra e ad altre latitudini. “E tu, Cielo, dall’alto dei mondi /sereno, infinito immortale, / oh! d’un pianto di stelle lo inondi…”
   Ma lo sappiamo: le stelle più luminose sono le stelle spente.

(uscito su l’Unità, domenica 8 agosto 2010)