“La preghiera della letteratura” (e stili di vita)

Sono stato quasi due mesi lontano dal computer e dall’Italia, oltre che in generale dal lavoro detto intellettuale. Ero dentro e sopra l’Himalaya, a  fare un percorso detto “Char Dam”, un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange – che è sempre un viaggio alle sorgenti di se stessi, della propria anima. Coincidenza, nei primi giorni avevo come unico libro d viaggio, di cui avevo sentito di promettere una mia reazione, nel bel libro di Andrea Caterini edito da Fazi La preghiera della letteratura. Ne ho scritto quindi 2500 battute per venerdì, avventurosamente mandate e pubblicate una settimana fa. Ne ho avuto una foto, questa:

recensione Preghiera della letteratura

Ho intenzione di essere presente nel mio blog e di offrire con frequenza materiali e riflessioni. Spero addirittura, col tempo, ogni giorno. Ma per adesso, questo nuovo inizio, scusatemi è tutto. Anzi, no, ho qualcosa da aggiungere, che avevo dimenticato di avere scritto pm di partire per l’India, e che ho riletto con la sensazione rara di essere d’accordo (con quanto avevo scritto): la risposta lunga – “Scrivere è sperimentare stili di vita” – a una domanda lunga di Gianluca Garrapa sullo scrivere, uscita pochi giorni fa sulla rivista che qui vi linko, Satisfiction. Buona lettura. E a presto, fatevi vive/vivi…