Scrivere e non morire a Baku (sul libro di un amico: Olivier Rolin)

Olivier Rolin è un amico, e uno degli scrittori che leggo più volentieri. Ho con lui un’elettiva afffinità nello scrivere (perdersi, trovarsi, viaggiare spostandosi nello spazio o anche no, parlare di sé per parlare di altro, molto altro, ecc.Baku, derniers jours, è stato ora tradotto in italiano da Barbès: leggetelo, vale la pena. E leggete…