Questa guerra mondiale chiamata “crisi” (un appello a trovare le parole per dirla)

   Nel suo film Il primo uomo, Gianni Amelio attribuisce al bambino Albert Camus questa domanda alla madre: “Chi sono i poveri?” Lei: “Sono quelli come noi”. Il bambino è sollevato: “Se i poveri siamo noi, allora va tutto bene”. Non mi soffermo sulla portata etica immensa di questa bellissima frase. Sto cercando di capire…

I poveri sono fantasmi

   Alcune notti fa, alla fermata dell’autobus, ho incontrato un pittore che conosco di vista. Alla luce del lampione mi ha mostrato, non so perché, un foglio: era l’avviso che gli avevano tagliato l’elettricità nello studio in cui vive. Per morosità, cioè per povertà. La serranda è elettrica, dunque non poteva più entrare, e nemmeno…

Lo Zen e l’arte di pulire i pennelli

   L’ultima volta scrivevo a proposito della guerra che “un’altra politica è possibile”. Vorrei che queste parole fossero il filo delle prossime rubriche: pensare una ricostruzione dopo la denuncia, dopo la descrizione delle macerie dei legami e dei valori. Tra le mie piccole grandi esperienze di questi giorni c’è quella di un manufatto, la Rivista…

Sui soldi

(scritto su un muro di Taranto) Com’è difficile parlare di soldi. Sembrano conferire un’aura a quelli che ne dispongono, come nel dialogo tra il giovane incantato Francis Scott Fitzgerald e il più anziano Ernest Hemingway: “I ricchi sono diversi da noi”. E l’altro: “Sì, hanno più soldi”. Scriveva Marx nel 1844, citando Shakespeare, che il…