Festa della liberazione – degli altri

Vorrei offrire ai lettori un paio di pensieri ancora in corso.    Il primo nasce dal fastidio per alcuni commenti letti qui e là sul 25 aprile, dove con leggerezza e arroganza si pongono sullo stesso piano i partigiani di allora e i “ribelli” di oggi – dai No Tav a chi manifesta per la…

Farsi un fuoco (e smetterla di abbaiare contro il buio)

E’ un’impossibile illusione scrivere sul presente in presa diretta, e sull’ormai grottesca tragedia (è un ossimoro, lo so) che incombe sulla politica e l’economia italiana. Come cercare di inseguire con la mano che scrive un foglio di carta che scorre. Tuttavia ci sono un paio di cose che da giorni non riesco a non dire.…

Basta con la politica degli slogan e degli insulti

[Pubblico anche qui questo breve post apparso nel mio sporadicamente praticato blog de l’Unità il 1 marzo, acchiappafantasmi ]. Confesso che non mi ci voleva questa ulteriore distrazione dalla mia anima e da quello che sto facendo data dalla nuova – mi sbaglierò? lo spero – emergenza democratica. Comunque sia ecco parte di quello che penso…

Due domande: “Chi è che viene così?” “Qual è la parola” (Comment dire, What is the Word)

[Per una frastagliata serie di associazioni di idee, ritrovo questo intervento, miracolosamente trascritto e salvato (non da me), che feci alla tavola rotonda/seminario collettivo (ognuno doveva portare una domanda), a cura della la Fondazione Baruchello, dal titolo “Dall’arte dalla poesia venti domande per interrogare il mondo”, il 20 ottobre 2004 presso la Casa delle Letterature, nell’ambito di RomaPoesia. E, cosa…

Un mare di sabbia. Douglas Adams e Giovanni Semerano (con un’intervista)

E’ solo per una serie di associazioni di idee (stavo leggendo Il salmone del dubbio del geniale e ahimè scomparso Douglas Adams, sulle similitudini e differenze tra la riconoscibilità della scrittura e la definizione di “vita” (sic!), quindi un discorso strabiliante sull’inconfutabilità dell’esistenza di un Dio artificiale (sic!), e quindi sulla storia della civiltà umana come storia…

L’epiteto “berlusconi” (rubrica “acchiappafantasmi”)

Il senso delle parole è il loro uso. Come scrisse un filosofo, “nelle usanze non c’è errore”. Alcuni anni fa lessi che a Massa l’autista di un autobus si rifiutava di guidare un mezzo pubblico tappezzato di manifesti elettorali di Berlusconi, e quindi suscettibile di venire bersagliato da lanci di sassi (era già successo). Nello…

Palle da flipper

“Io sono così”, ha detto Silvio Berlusconi, gli Italiani mi amano. Ha ragione. Ha ragione anche D’Avanzo su Repubblica a ripetere che Berlusconi ha dissolto a suo modo il concetto di verità. C’è un concetto Rashomon (il famoso film giapponese), sulle mille versioni di un fatto; e c’è il concetto Berlusconi, la negazione dell’evidenza fattuale…