Il mondo possibile di Wallace Stevens

(Mio articolo uscito il 10 settembre 2015 su l’Unità)   Vorrei dirlo subito: leggere Wallace Stevens è una vacanza assoluta dalla banalità dei media, un’evasione dall’assedio delle parole pubblicitarie, politica compresa. Per usare il titolo di una sua poesia (una delle prime tradotte in italiano negli anni ’50 da Renato Poggioli), è l’immersione in un…

Festa della liberazione – degli altri

Vorrei offrire ai lettori un paio di pensieri ancora in corso.    Il primo nasce dal fastidio per alcuni commenti letti qui e là sul 25 aprile, dove con leggerezza e arroganza si pongono sullo stesso piano i partigiani di allora e i “ribelli” di oggi – dai No Tav a chi manifesta per la…

Parole, mondo, claustrofobia

   (Rileggo questo frammento – uno dei corsivi che intervallano i racconti di una mia vecchia raccolta – Niente di tutto questo mi appartiene, Feltrinelli 1994 (esaurito) – ritrovando una prima, forse ingenua formulazione della mia claustrofobia. Allora non c’era Internet, né il suo oceano di parole orientate, cioè già inconsciamente pubblicitarie e schiave di una rappresentazione del mondo immune dall’esperienza…

Elogio della leggerezza (e della non mente)

   Giorni di viaggio, incontri e letture pubbliche, vita intensa e operosa, e di nuovo in treno, nell’ora del pomeriggio in cui il mondo brilla dietro il vetro che è una bellezza, e devo ancora scrivere la rubrica. Lo scrittore Peter Bichsel, maestro di elzeviri sui giornali, spesso prende il treno per avere un posto…

La creazione del mondo (frammento da un vecchio racconto)

Frammento da un mio vecchio racconto (“The Golden Age”, in: Oggetti smarriti e altre apparizioni; e, con altra ambientazione, nel romanzo Tolbiac)    … e una sera, tra gli ultimi canti di uccelli, mentre la terra diventava scura, il cielo rosa e rosso e il mare giù in fondo pallido e incolore, circondato di gatti che…