pag. 70 sgg.: Sei in compagnia di tua madre (e della sua badante dell’epoca, triste e muta), il giorno in cui gli aerei si conficcarono uno dopo l’altro in mondovisione dentro le Twin Towers, nel cielo grigiazzurro di New York. Era un martedì, primo pomeriggio, lo vieni a sapere per mail, poi lo vedi alla…
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Mantenere la parola
In treno i pensieri scorrono nel dormiveglia attutito dal raffreddore. Dai giornali rimbalzano frasi che compongono un puzzle sconnesso del mondo, dove nulla è al suo posto. Il primo ministro urla che la nostra Costituzione (giovanissima, e adottata anche dal Portogallo, perché la Costituzione italiana, dissero, è la più bella del mondo) “è vecchia e…
Horror italiano
Mentre su Facebook circolano le 10 domande di Johnny Palomba a Berlusconi, parodia in romanesco di quelle che Repubblica da mesi rivolge al capo del governo, la prima delle quali è “perché cuanno che vado allestero e dico devenì dallitaglia laggente se mette aride?”, io penso da tempo che per descrivere la realtà del nostro…
Votare. Per arginare il napalm del berlusconismo (acchiappafantasmi)
Siamo stanchi. Non possiamo permetterci di essere stanchi. Solo adesso – per vie traverse, umilianti – sembra realizzarsi l’appello lanciato nel gennaio 2002 a Parigi in un forum che organizzai all’Ecole normale dal titolo “Italia: la resistibile caduta della democrazia”. Fu detto a più voci: “che l’Europa ci aiuti!”. Nel frattempo mille occasioni mancate e…
La realtà della letteratura
Nel 1967 Roland Barthes già decostruiva le certezze strutturaliste, come la distinzione tra “storia e “discorso”, in un breve saggio dal titolo “Il discorso della storia”. Quei testi, quelle enunciazioni che non mostrano traccia dell’enunciatore (l’io di chi scrive, o altri più discreti riferimenti spazio-temporali al tempo dello scrivere, o alla fisicità storica dell’autore), che…
Qualcosa succede sempre (acchiappafantasmi n. 6)
Anni fa sui muri delle case di Parigi si videro targhe celebrative che dicevano così (per esempio): Il 17 ottobre del 1977 / qui / non è successo / nulla. La prima reazione, oltre al sorriso, era dedurre che siano false, perché celebravano eventi inesistenti. Ma perché “false”, o allora perché “inesistenti”? Sono false secondo…