Ceci e fagioli a Manhattan. Il mio ricordo di Manlio Cancogni

   Manlio Cancogni se ne è andato nel sonno ieri mattina a 99 anni. Mi sento come se con lui scomparisse un padre, in tutti i casi un protagonista e un testimone del tempo, non solo un grande scrittore senza tempo. Nato da genitori versiliesi, vissuto a Roma fino alla laurea in Filosofia, insegnante nel…

“Brucia tutto ciò che puoi” (per Ledo Ivo, tradotto da Carlo Bordini)

La persona della fotografia qui a fianco è Carlo Bordini, grande poeta e grande amico, ritratto mentre sta leggendo per me una anzi due poesie di un poeta brasiliano che altrimenti avrei continuato ad ignorare. Si chiama Ledo Ivo. Le due poesie le traduceva impromptu Carlo stesso, dopo averle a lungo assaporate, suppongo. Ero così toccato…

Altre panchine… (da “Il Fotografo)

Grazie a Laura Marcolini, per il numero di novembre della rivista Il Fotografo, che pubblica fotografie (piuttosto belle) di panchine mandate dai lettori, ho scritto questo breve testo che appare come introduzione alle pagine (e alle foto):    Se sedersi su una panchina fa diventare oggi invisibili (per via del tabù sociale e dello sguardo verso…

La custode della luce si è spenta (l’addio a Paola Ghirri di Stefania Scateni su l’Unità)

[Un articolo che mi ha commosso da l’Unità di oggi, 10 novembre 2011, firmato da Stefania Scateni]:    Se n’è andata l’altro ieri dopo una lunga malattia Paola Ghirri, l’altra metà di Luigi Ghirri, il fotografo della luce e dei paesaggi. L’altra metà in tutti i sensi: entrambi «incantati perenni», Paola e Luigi hanno collaborato…

Precari di ieri e di oggi

   Abito vicino a una mensa dei poveri, dove la tragedia umana sono le vite già rotte a 50anni di chi fa la fila per entrare. «Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta», era lo slogan della manifestazione di ieri contro la precarietà, di cui propongo alcune varianti: il tempo non aspetta la…

Per quale orizzonte (su Marchionne etc.)

   La prendo alla lontana, ma proprio questo, credo, è necessario: ampliare gli orizzonti, rifondarli. Non quelli dei profitti, dei bilanci, delle imprese, ma della vita che si vuole (far) vivere, del nostro pianeta. Penso così a un breve indimenticabile scritto di Emmanuel Levinas dal titolo Un monde sans moi, “un mondo senza di me”…

Buon 25 aprile, buona liberazione (cartolina d’auguri da Barcellona)

Mi sono venuti in mente i romanzi di Alvaro Mutis, il grande scrittore colombiano. Quelli con Maqroll il Gabbiere, marinaio che sta sempre sulla terraferma come Corto Maltese, e come lui attraversa con disinvoltura avventure straordinarie, incontra persone straordinarie che raccontano a loro volta cose straordinarie: cioè in realtà molto semplici, ma caratterizzate dalla libertà…