Una poesia che ho scritto poco tempo fa (2019):
Una vita dolce
Piano piano ti avvicini forse alla non esistenza,
alla fine del ciclo, o nei suoi paraggi,
là dove avresti forse la possibilità
di non incarnarti più in una sofferenza di vita
(oh, non adesso, non la prossima morte, lo sai bene)
eppure senti la possibilità che sia stata
una vita dolce
Alla fine volevi raccontare soltanto una vita
normale, la tenerezza,
l’esistenza è una cosa dolce e non comporta meriti
il non avere dubbi sul camminare, sull’esistere,
nella notte riconoscere gli zampilli di luce
che danno la calma, piccole luci del coraggio
nel buio fitto fitto
punteggiato di diamanti conficcati nella gomma
Piano piano insomma ti avvicini naturalmente – voglio dire, in modo
naturale – alla non esistenza, alla fine del ciclo o nei suoi paraggi,
alla necessità di incarnarti in una nuova sofferenza di vita
sognando l’estinzione
e il divenire atomo
di cielo
Intanto cammini nel buio e non hai dubbi
sull’esistere,
una vita dolce,
gli zampilli di luce che danno la calma
le piccole luci del coraggio nel nero fitto
punteggiato da luci, come diamanti
nella gomma indurita
